Quando l'industria europea della bici non era stata ancora smantellata...(con video il calce)
Nel Duemila, nell'Europa d' inizio secolo, l'industria manifatturiera della bici sembra incapace di reagire al forte impatto con il 'Mercatismo Globale', riconosciuto oggi come una delle cause principali della crisi dei nostri giorni.
Una quota impressionante di milioni di biciclette, venduta ogni anno nei quindici paesi del Mercato Unico di allora, arriva dal lontano Far East sostituendosi alle produzioni locali e intra-europee.
Quel che é peggio, le fabbriche di componenti via via soccombono ai colpi delle importazioni e dell' out-sourcing selvaggio messo in atto da assemblatori, spesso improvvisati e quindi poco esperti nell' assicurarsi prodotti locali.
E' inutile negare che le organizzazioni dell' industria europea , COLIBI (biciclette complete) e COLIPED (componenti), vivono intensamente i contrasti tra paesi con alta attitudine manifatturiera, come l'Italia, e quelli ormai votati solo al commercio dopo che l' industria locale é stata irreparabilmente smantellata.
La serata all'Hotel Metropole del ventinove Novembre Duemila vede invece insieme per una volta, non solo i decision-makers dei produttori di bici e dei componentisti, ma anche il top dell' advocacy europea della bici (ECF) e del commercio (ETRA).
L'occasione per questo incontro viene offerta dal lancio di un sistema consensuale di controllo qualità del 'MadeinEurope' studiato dal COLIPED per promuovere la scelta di componenti originali europei.
Nello svolgersi della serata non si avverte ancora l'unanimità di intenti faticosamente raggiunta su altri grandi temi, che comunque andranno a buon fine negli anni seguenti (rinnovo dei regolamenti e dei dazi anti-dumping e introduzione di un unico standard europeo di sicurezza prodotto).
Tuttavia, alcuni dei presenti sembrano mostrare già un fatale disinteresse per le sorti della propria industria nazionale, anche quando si tratta di un market leader.
E ora, nel pieno della Crisi del Duemilaeotto, quando tutti stanno disperatamente tentando di ripristinare in patria le attività manifatturiere, gli impianti, il capitale e il lavoro, non sarebbe il caso di mandare a casa questi imprevidenti 'Illuminati*' ?
Buona visione,
Pietro Boselli
*Termine usato da Giulio Tremonti ne 'La Paura e la Speranza'.
Penso voglia definire coloro che hanno vissuto l' avvento del 'mercatismo globale' come un'ottima occasione per far prosperare i propri affari, indipendentemente dai danni permanenti arrecati all'intero impianto economico-produttivo.
Una quota impressionante di milioni di biciclette, venduta ogni anno nei quindici paesi del Mercato Unico di allora, arriva dal lontano Far East sostituendosi alle produzioni locali e intra-europee.
Quel che é peggio, le fabbriche di componenti via via soccombono ai colpi delle importazioni e dell' out-sourcing selvaggio messo in atto da assemblatori, spesso improvvisati e quindi poco esperti nell' assicurarsi prodotti locali.
E' inutile negare che le organizzazioni dell' industria europea , COLIBI (biciclette complete) e COLIPED (componenti), vivono intensamente i contrasti tra paesi con alta attitudine manifatturiera, come l'Italia, e quelli ormai votati solo al commercio dopo che l' industria locale é stata irreparabilmente smantellata.
La serata all'Hotel Metropole del ventinove Novembre Duemila vede invece insieme per una volta, non solo i decision-makers dei produttori di bici e dei componentisti, ma anche il top dell' advocacy europea della bici (ECF) e del commercio (ETRA).
L'occasione per questo incontro viene offerta dal lancio di un sistema consensuale di controllo qualità del 'MadeinEurope' studiato dal COLIPED per promuovere la scelta di componenti originali europei.
Nello svolgersi della serata non si avverte ancora l'unanimità di intenti faticosamente raggiunta su altri grandi temi, che comunque andranno a buon fine negli anni seguenti (rinnovo dei regolamenti e dei dazi anti-dumping e introduzione di un unico standard europeo di sicurezza prodotto).
Tuttavia, alcuni dei presenti sembrano mostrare già un fatale disinteresse per le sorti della propria industria nazionale, anche quando si tratta di un market leader.
E ora, nel pieno della Crisi del Duemilaeotto, quando tutti stanno disperatamente tentando di ripristinare in patria le attività manifatturiere, gli impianti, il capitale e il lavoro, non sarebbe il caso di mandare a casa questi imprevidenti 'Illuminati*' ?
Buona visione,
Pietro Boselli
*Termine usato da Giulio Tremonti ne 'La Paura e la Speranza'.
Penso voglia definire coloro che hanno vissuto l' avvento del 'mercatismo globale' come un'ottima occasione per far prosperare i propri affari, indipendentemente dai danni permanenti arrecati all'intero impianto economico-produttivo.
2 Comments:
imparato molto
By Anonymous, at 5:44 AM
imparato molto
By Anonymous, at 5:47 AM
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